lunedì 28 marzo 2011

Chiedi di più Renato Zero

che

sappia darsi come ho fatto io.........................♥

martedì 22 marzo 2011

Cambiamento

Tanti anni a costruire il muro di protezione, era solido e sicuro, inattaccabile....pensavo, credevo nelle favole.
Nessuno e niente, ma esitono anime nere....che sconvolgono i piani.......che portano sofferenza e dolore..che uccidono, un piede distratto che piega un fiore di campo, un colpo di mouse che porta al cestino, un pezzo di carta che taglia una mano.
Arriva travestito da un sorriso, per nascondere la sua vera natura ed a poco a poco s'insinua nel muro.....

domenica 20 marzo 2011

Assenza

È sempre più forte di me. Lo è sempre stato. Perché a lui basta una parola per farmi male. Anzi, anche meno: una parola non detta, un silenzio, una pausa. Uno sguardo rivolto altrove. Io posso sbraitare e dimenarmi per ore, passare alle ingiurie, mentre a lui per stendermi basta una piccola smorfia, fatta con un angolo del labbro.

mercoledì 16 marzo 2011

martedì 15 marzo 2011

lunedì 14 marzo 2011

Come mi sento

aaaaaaaaaaaaah sensazione unica.....................♥

Quilt a tappe

venerdì 11 marzo 2011

venerdì 4 marzo 2011

giovedì 3 marzo 2011

Testamento di Shahbaz Bhatti

Ringrazio p. Andrea che ci fornisce il testo del testamento spirituale del ministro pakistano ucciso ieri per la sua lotta a favore delle minoranze cristiane oppresse nel suo paese. Questo scritto ci mostra con chiarezza le motivazioni di fede dell'azione e dell'impegno di Bhatti e - se ce ne fosse ancora bisogno - dimostra la sua eroica dedizione a Cristo, che metteva in conto il martirio già presentito. Leggiamo questo testo con attenzione: un domani non lontano speriamo di vederlo nei nostri breviari come seconda lettura della memoria del "ministro martire".
"Il mio nome è Shahbaz Bhatti. Sono nato in una famiglia cattolica. Mio padre, insegnante in pensione, e mia madre, casalinga, mi hanno educato secondo i valori cristiani e gli insegnamenti della Bibbia, che hanno influenzato la mia infanzia.

Fin da bambino ero solito andare in chiesa e trovare profonda ispirazione negli insegnamenti, nel sacrificio, e nella crocifissione di Gesù. Fu l’amore di Gesù che mi indusse ad offrire i miei servizi alla Chiesa. Le spaventose condizioni in cui versavano i cristiani del Pakistan mi sconvolsero. Ricordo un venerdì di Pasqua quando avevo solo tredici anni: ascoltai un sermone sul sacrificio di Gesù per la nostra redenzione e per la salvezza del mondo. E pensai di corrispondere a quel suo amore donando amore ai nostri fratelli e sorelle, ponendomi al servizio dei cristiani, specialmente dei poveri, dei bisognosi e dei perseguitati che vivono in questo paese islamico.

Mi è stato richiesto di porre fine alla mia battaglia, ma io ho sempre rifiutato, persino a rischio della mia stessa vita. La mia risposta è sempre stata la stessa. Non voglio popolarità, non voglio posizioni di potere. Voglio solo un posto ai piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni parlino per me e dicano che sto seguendo Gesù Cristo. Tale desiderio è così forte in me che mi considererei privilegiato qualora — in questo mio battagliero sforzo di aiutare i bisognosi, i poveri, i cristiani perseguitati del Pakistan — Gesù volesse accettare il sacrificio della mia vita.

Voglio vivere per Cristo e per Lui voglio morire. Non provo alcuna paura in questo paese. Molte volte gli estremisti hanno desiderato uccidermi, imprigionarmi; mi hanno minacciato, perseguitato e hanno terrorizzato la mia famiglia. Io dico che, finché avrò vita, fino al mio ultimo respiro, continuerò a servire Gesù e questa povera, sofferente umanità, i cristiani, i bisognosi, i poveri.

Credo che i cristiani del mondo che hanno teso la mano ai musulmani colpiti dalla tragedia del terremoto del 2005 abbiano costruito dei ponti di solidarietà, d’amore, di comprensione, di cooperazione e di tolleranza tra le due religioni. Se tali sforzi continueranno sono convinto che riusciremo a vincere i cuori e le menti degli estremisti. Ciò produrrà un cambiamento in positivo: le genti non si odieranno, non uccideranno nel nome della religione, ma si ameranno le une le altre, porteranno armonia, coltiveranno la pace e la comprensione in questa regione.

Credo che i bisognosi, i poveri, gli orfani qualunque sia la loro religione vadano considerati innanzitutto come esseri umani. Penso che quelle persone siano parte del mio corpo in Cristo, che siano la parte perseguitata e bisognosa del corpo di Cristo. Se noi portiamo a termine questa missione, allora ci saremo guadagnati un posto ai piedi di Gesù ed io potrò guardarLo senza provare vergogna".

(a cura di M.Antonietta Calabrò, per gentile concessione della Fondazione Oasis e di Marcianum press)



Testo preso da: Cantuale Antonianum: Il testamento spirituale del martire Shahbaz Bhatti http://www.cantualeantonianum.com/2011/03/il-testamento-spirituale-del-martire.html#ixzz1FZL7gAYX
http://www.cantualeantonianum.com

meravigliosa creatura gianna nannini

mercoledì 2 marzo 2011

Il percorso inverso dei sogni

Mi sono trasferito da un luogo all'altro di me e girando girando ho capito che continuavo a cercare l'unico luogo che dentro

non ho. L'unico luogo in cui mi sentivo a casa ovunque io fossi. Era quando abitavo te, era dentro di te_
(©Massimo Bisotti, La luna blu - Il percorso inverso dei sogni)

martedì 1 marzo 2011

Donne

Ci sono donne che camminano controvento da una vita. Ci sono donne che hanno occhi profondi e sconosciuti come oceani. Ci sono donne che cambiano pelle per amore. Ci sono donne che donano il loro cuore per poi ritrovarsi a raccattarne i cocci da sole. Ci sono donne che in silenzio fanno ballare la propria anima su u...na spiaggia al tramonto...
Ci sono donne che lottano contro il proprio istinto mentre fanno passeggiare il proprio dolore a piedi nudi. Ci sono donne che urlano la loro rabbia contro vetri tremolanti di una casa diventata prigione, che sorridono di disperazione a chi le vorrebbe far tornare alla vita di sempre.Ci sono donne che in ogni abbraccio lasciano il cuore perchè avranno un motivo per tornare . Ci sono donne che con i loro occhi fotografano quegli splendidi ma così fugaci attimi in cui si sentono abbracciate dall’amore, sperando di mantenerli vivi e colorati per sempre . Ci sono donne che vorrebbero vivere avvolte in un abbraccio eterno nella loro dolcezza, nella loro sensibilità ...
Ci sono donne che chiudono gli occhi ascoltando una musica lenta che rende ancora più salate le loro lacrime. Ci sono donne che hanno fatto un nodo per ognuna di quelle lacrime, sperando che arrivi qualcuno a scioglierli. Ci sono donne che non si fermano davanti a nulla: perché non troveranno mai la fine di quel filo....
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